Aggiornato al: 10 Giugno, 2018  11642

Davide Astori, la rivelazione shock: la causa della morte è un’altra

Sono passati diversi mesi dalla morte del calciatore della Fiorentina ed emergono nuovi dettagli

Davide Astori, la rivelazione shock: la causa della morte è un’altra

Sono passati diversi mesi dalla morte del calciatore della Fiorentina ed emergono nuovi dettagli


La morte del calciatore brianzolo Davide Astori, il capitano della Fiorentina scomparso il 4 marzo scorso , trovato la mattina in un hotel di Udine, dove aveva pernottato in quanto il giorno successivo – una domenica – la squadra avrebbe dovuto disputare una partita di campionato proprio contro l’Udinese, non sarebbe avvenuta nel sonno come si credeva finora. Un dettaglio shock che purtroppo non farà che accrescere il dolore della famiglia e della compagna Francesca Fioretti, madre della figlia Vittoria di appena due anni.

Nuove rivelazioni sulla morte di Davide Astori

Sì, perché questo vuol dire due cose: in primis che probabilmente Davide Astori, non essendo morto dolcemente nel sonno come si ipotizzava, avrebbe sofferto; poi che poteva essere salvato. In altre parole, se il calciatore non avesse dormito da solo ma con qualcuno accanto, questi poteva dare i soccorsi e salvarlo. La notizia è stata riportata dal quotidiano Corriere della Sera sulla base della perizia effettuata dai professori Carlo Moreschi e Gaetano Thiene, incaricati dal pm Barbara Loffredo.

La perizia shock: la causa della morte non sarebbe la bradiaritmia


I risultati hanno rivelato una tachiaritmia, ovvero una accelerazione improvvisa dei battiti: l’esatto opposto di quello che si era detto all’inizio, ovvero che il calciatore avrebbe sofferto di bradiaritmia, una patologia che porta il cuore a rallentare i battiti fino a fermarsi (agli sportivi purtroppo capita spesso di soffrirne). Secondo i periti, dunque, se solo Davide Astori avesse condiviso la stanza con amico o collega che poteva dare l’allarme, forse poteva salvarsi con un trasporto d’urgenza in ospedale.

Le implicazioni della perizia che ha scioccato tutti: il calciatore poteva essere salvato

Ecco le parole di Antonio De Nicolo, procuratore di Udine che sta seguendo l’indagine: “Non posso anticipare nulla… Posso solo dire che sul caso è aperto un fascicolo a carico di ignoti. La collega sta studiando il documento. Non appena il lavoro sarà terminato decideremo se proseguire l’indagine o chiedere l’archiviazione”. E noi possiamo solo immaginare l’ulteriore dolore della famiglia del ragazzo e di Francesca Fioretti, che per il bene della figlia Vittoria sta cercando di riprendere in mano la sua vita.

Vi aggiornemo sui prossimi sviluppi della vicenda!

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