Questa edizione del Grande Fratello 15 verrà ricordata come l’edizione delle polemiche ma anche come quella in cui è successo qualcosa che non ha assolutamente precedenti. Sì, perché tutti i brand che sono sponsor della Casa e del programma di Barbara d’Urso hanno deciso di ritirare la loro sponsorizzazione al programma. Il motivo è molto semplice: non vogliono essere associati in alcun modo a quello che sta succedendo nel programma, alle esternazioni bulliste, fasciste e irrispettose nei confronti delle donne.
Grande Fratello 15 in grossi guai
Si tratta di una vera e propria rivolta nei confronti del Grande Fratello che non era mai accaduta. Il primo brand ad aderire è stato il marchio di cosmetici BellaOggi (che sponsorizzava il Grande Fratello Vip anche), che ha deciso di togliere tutti i propri prodotti dalla Casa del GF14. Lo stesso esempio lo hanno seguito Acqua Santa Croce e Nintendo, che ha tolto ai concorrenti i loro principali giochi. Di recente si è aggiunto Steel Pan, che ha deciso che per protesta eliminerà dai suoi social qualsiasi riferimento a questa edizione.
Grande Fratello 15, la fuga in massa degli sponsor non ha precedenti
Altri marchi, come Cucine Binova e Salumi Beretta, hanno deciso di dissociarsi e ammonire il programma, senza tuttavia togliere i propri prodotti e ritirare definitivamente la sponsorizzazione. Insomma, la sensazione è che, se i protagonisti del reality show di Barbara d’Urso faranno qualcosa che infastidirà ulteriormente il pubblico, il ritiro della sponsorizzazione anche in questo caso è dietro l’angolo. E per una televisione commerciale, si sa, gli sponsor sono assolutamente fondamentali per la sopravvivenza.
Grande Fratello 15, le iniziative per boicottare questa edizione del reality
La rivolta contro il Grande Fratello 15 di Barbara D’Urso è cominciata su Twitter con l’hashtag #AdiosGF15 che è stato in cima alle tendenze per un giorno intero e che ha cominciato a circolare (assieme alla richiesta esplicita di boicottare il reality) subito dopo l’eliminazione di Aida Nizar a favore di Luigi Mario Favoloso. E l’intento è proprio quello di dare una lezione a quest’ultimo. Al grido di “spegnere la televisione, così lo share precipita”, insomma, il web si fa sentire e spera di ripetere l’esempio della Spagna.
Il Grande Hermano spagnolo, infatti, anni fa fu boicottato e arrivò al 14% di ascolti. Succederà anche in Italia?
